Il lungo rettilineo appena percorso è servito per guardarmi intorno, non per prendere velocità, ma sta rapidamente finendo;
mi sposto in prossimità della linea di mezzeria, appena prima di imboccare la curva do un tiratina alla leva del freno, mi
risollevo un attimo con il busto quasi come si fa al mare per prendere fiato prima di un'apnea......e poi mi piego leggermente
in avanti, spingo sulla manopola di destra e contemporaneamente tiro un po quella di sinistra; il mio GT si piega a destra con
sorprendente agilità, ora è la gravità che sembra pendere il sopravvento, ma è solo un attimo, è il momento di agire con decisione
sull'acceleratore, lo scooter si schiaccia sugli pneumatici: li "sento" aderire all'asfalto, progressivamente e senza incertezze la
forza centrifuga vince ogni altra dinamica e uscendo dalla curva mi raddrizza perfettamente.
Questo è quello che TENTO di fare ad ogni curva.
La filosofia di riferimento è un pò quella dei surfisti e della loro ricerca dell'ONDA PERFETTA.
Ecco cosa vado cercando in mattinate come quella appena trascorsa. La CURVA PERFETTA fatta senza sbavature, indecisioni,
ripensamenti, correzioni di traiettoria, colpetti di freno a mezza curva, paure di pericoli veri o immaginari in pratica di tutte
quelle cose che di norma, ora l'una ora l'altra, caratterizano le mie curve di motociclista della domenica.
A proposito....che giorno è oggi? Domenica? APPUNTO.