Semaforo. Titansilber fermo. Ronzio del Bi al minimo. Piacere puro. Sereno il tempo e il pilota.
Rombo alle spalle. Eccolo, l'ennesimo bandito.
Timacs Black sfanalante xenon. Scarico Costa Crociere. Ergal anche sulle rotule del pilota (pilota?) col casco Antinfortunistica. Postura "Banzai" e occhiali a goccia. Espressione settata in modalità "Ferocepecchèciòiltimacs".
Semaforo. Bandito gorgoglia nervoso il suo Bi che nemmeno a Sepang in griglia. Si sente nell'aria la sfida. Titansilber contro Timacs (perché di T-Max, il poverello ormai aveva solo la forma).
L'attesa si fa spasmodica. Afa. Umidità. Le auto e gli altri dueruote attendono: chi sarà il vincitore? Chi sfreccerà per per primo e taglierà il traguardo del Gran Premio del Tamarro?
Ormai i nervi erano a mille. Il Titansilber lo sentivo fremere tra le gambe (e non v'è nulla di pornografico in ciò). Il Bandito con la felpa e le sneackers (lui le chiama Crackers) ormai aveva la faccia identica alla carena del suo timacs: a punta, appunto.
VERDE! Il cielo s'è rabbuiato. Un tuono e il bandito scatta avanti come un forsennato ululando alla luna che sarebbe arrivata dopo circa sei, sette ore. Un balzo in avanti ed il bandito è primo! Grande partenza!
Tutta la frizione è rimasta lì, al semaforo, ferma sul ciglio chiedendosi perché ha fatto questa fine. L'avantreno del giapponese aveva la stessa espressione della frizione e tutti i piccioni appollaiati sul semaforo hanno applaudito e cominciato a cagare sulle auto ancora rimaste al palo, felici e consapevoli che l'Uomo è darwininamente deficiente, tranne casi accademici.
Ed il Titansilber? Ah, lui è partito con un filo di gas, sorrombando con dovuta classe evitando con estrema cura di essere anche solo lontanamente associato alla categoria dei Banditi del Semaforo, nota alle Forze dell'Ordine e a chi vorrebbe il porto d'armi libero.
Perché il C non ha nulla, proprio nulla da dimostrare.
A nessuno.