| . . Turbamento Il “Turbamento” gli arrivò all’improvviso e durò cinque, sei secondi. Poi repentino scomparve, com’era arrivato e lui tornò normale.
L’aveva chiamato così, “Turbamento”, ed il nome sarebbe rimasto, perché non gli era venuto altro in mente, per spiegare la bizzarra sensazione… ed era già la seconda volta che gli capitava, forse dopo un mesetto… Una sensazione strana, una specie di scuotimento profondo, che squassa ogni cellula del corpo, ma soprattutto il cervello e le gonadi, forse perché più sensibili… ma sensibili a che cosa?... diresti una scarica di energia, una frittella di radiazioni lunga cinque secondi che ti attraversa il corpo, un “colpo di fulmine” elettromagnetico o emozionale … Certamente, diresti, qualcosa che viene da fuori e ti colpisce impregnandoti ed attraversandoti per quei pochi secondi; nulla di veramente sgradevole, ma assolutamente estraneo…
Solo, che non può essere. Sebastiano (SEB per gli amici) è di missione sulla superficie della Luna, e lì fuori, sulla Luna, non c’è assolutamente nulla! La, le Stazioni Selenite, volendo chiamare stazione anche l’Avamposto della Faccia Scura, sono in piena attività esplorativa da oltre sei anni, e non hanno trovato nulla sul Satellite che non si aspettassero di trovare. L’inutile polvere, i preziosi rari metalli leggeri, la possibilità di lavorare l’alluminio nel vuoto quasi assoluto ed in bassa gravità, per la produzione del sesquiossido microcristallino delle micropile… quel tanto d’acqua e d’ossigeno da svincolarsi dal rifornimento terrestre… e credo nient’altro. La Luna è morta. Definitivamente, indiscutibilmente morta. Da un tempo immemorabile; no, non c’è nulla, là fuori, capace di suscitare il “Turbamento”. Quindi deve trattarsi di una cosa interiore, anche se SEB “lo sa” che viene da fuori.
Bisogna parlarne alla Stazione, alla Commissione Sanitaria. Lo sa SEB di essere in difetto, e di rischiare anche qualche sanzione. La Luna è un ambiente ostile ed impietoso, non si può prendere nulla sottogamba. SEB sa che già l’altra volta avrebbe dovuto (come da regolamento!) immediatamente denunciare il fatto e sottoporsi a tutta l’infinita trafila di controlli, analisi, test, verifiche, prove … e correre il rischio di essere rispedito sulla Terra come “inabile”, a godersi a vita la sterile, anche se sostanziosa pensione. Il mestiere di spaziale è particolare ed anche solo un dubbio, anche se non avessero trovato niente, ma solo rimasti perplessi su qualcosa…, quei medici scienziati lo avrebbero respinto senza indugi. La sicurezza deve essere assoluta, sulla Luna. Bisogna pensarci seriamente… ne va del futuro.
SEB ferma il suo veicolo di superficie, il candido fusiforme mezzo di locomozione tanto simile nella forma pulita ad un uovo sodo diviso per lungo da averne preso familiarmente il nome, e scende nella onnipresente polvere, col suo “probe” omnifunzione, in cerca di un indizio, un segno… un “qualunque cosa” che possa dargli un’ispirazione su cosa sia e da dove sia venuto il “Turbamento” che è si stato dentro di se stesso… ma è certo venuto da qualche parte.
Lasciare l’uovo sodo ed indagare sul suolo è il lavoro di SEB, ed ora si sente di nuovo benissimo; il regolamento non gli impone di rientrare immediatamente, ma di agire con coscienza ed intelligenza. Il suo rapporto lo farà al ritorno, davanti alla Commissione Sanitaria. Con lo spettro della messa in pensione davanti, la ricerca dello scrupolosissimo SEB questa volta sarà doppiamente scrupolosa, attenta, lunga… quanto inutile. Ore di screening, di misurazioni di indagini col “probe”, il geniale strumento costituito da un numero incredibile di sensori … ed una trasmittente. Il “probe” tasta, annusa, ascolta, gusta, recepisce migliaia di input che gli vengono dal mondo esterno e trasmette tutto al possente computer di bordo dell’ “uovo” che li analizzerà. Il “probe” pesa solo pochi grammi, nella gravità ridotta della Luna, ed anche il muoversi, nonostante la tuta e lo zaino di sopravvivenza (obbligatorio sempre, per regolamento!) non stanca molto. Ma dopo tante ore così intense di frenetica ricerca SEB è sfinito nel corpo e nella mente, e sente l’esigenza di riposare. Sposta il comunicatore su “automatico” per essere avvisato immediatamente solo delle emergenze, e si sdraia sulla superficie polverosa, all’ombra di un sasso, lo sguardo al sempre meraviglioso spettacolo delle stelle.
Vaga il pensiero di SEB, ma ossessivamente ritorna al “Turbamento”. Cosa può essere stato?, cosa può averlo generato?, che condizioni particolari ci sono qui intorno?, quale fenomeno o congiunzione cosmica è in atto?... SEB rifiuta categoricamente che il fenomeno dipenda dal suo organismo, che qualcosa gli si stia scassando dentro, che sia ammalato, o stia diventando vecchio! Vediamo con calma, ragioniamo … Il paesaggio è quello usuale, che tutti i posti sono simili, sulla Luna. Una immensa pianura piatta e polverosa che arriva fino all’orizzonte, segnato dalla cresta dei lontanissimi crateri giganteschi che chiudono ad est il “Mare Insularum”, dove ci troviamo, mentre dall’altra parte l’orizzonte è liscio come il cranio di un calvo.
Più vicine, tre o quattro km al massimo due formazioni di bolle, quelle “Black Bubbles” che si formarono all’origine quando la luna era ancora pastosa e calda tanto da bollire, come una polenta quasi cotta. E le mostruose costruzioni schiumose solidificavano nel gelo siderale. Molte bolle scoppiate, a lasciare crateri dai bordi aspri, come croste di un’immane eczema, altre bolle chiuse, come mostruosi foruncoli. In alcune di queste, sigillate dall’eternità, ed ora violate dall’uomo, ci si sono trovati anche gas primordiali, ossigeno, acqua, metano in perenne mutamento di stato, ché le temperature oscillano intorno al suo punto triplo, ma le bolle sono stagne.
Oziosamente SEB pensa se qualcuna di queste possa mai aver ospitato una qualche forma di vita. Non è da escludere in via teorica, ma non se ne è mai trovata traccia. Chissà se questi due gruppi sono mai stati esplorati!
La mente vaga, rilassandosi, e lo splendido spettacolo della Terra sospesa lassù, giusto allo zenit, è assolutamente affascinante!... Chissà quanta gente ora di laggiù sta guardando me!... pensa SEB… oggi sulla Terra dev’essere Luna Piena, e qui siamo quasi al centro del grande faccione celeste. Ora che ci pensa … anche l’altra volta, quando avvertì il “Turbamento” era in missione da queste parti, ed anche allora era il giorno del plenilunio!... Sorride fra se, SEB … la magia di questo paesaggio fa nascerti dentro mille superstizioni, risveglia terrori ancestrali e da corpo a leggende lontane, sottili brividi incontrollabili … ma lui è un uomo di scienza… e che diamine!
La Commissione Sanitaria non rimandò SEB sulla Terra. E’ giusto essere prudentissimi ma uno specializzato astronauta è un oggetto molto prezioso e costoso, e troppo bizzarro ed irrilevante, il “Turbamento” per destare un vero allarme… almeno per ora!.
Una cosa da proporre, invece, tanto per acquietare le coscienze, è il fare una esplorazione dettagliata di quella zona, poi che SEB è irremovibile sulla sua sensazione che il “Turbamento” provenisse dall’esterno. In fondo sono solo sei anni che siamo con la Stazione sulla Luna, e per quanto piccolo, questo comunque è un pianeta!... chissà quante sorprese ancora nasconderà!... e magari ci potrebbe essere una scoperta sensazionale, un inestimabile risorsa, un posto per il nostro nome per tutti i libri di storia del futuro!
Così, intorno al “Turbamento” di SEB coagula una delle più imponenti ricerche sul territorio mai fatte sulla Luna. Particolarmente intorno alla massa schiumosa di “Blak Bubbles”, molto ricca di bolle intatte, molto profonda ed estesa … i due distretti notati da SEB non sono che i corni affioranti di una costruzione geologica immensa!
Nulla di diverso da quanto osservato altrove in complessi simili, intendiamoci. Solo una gigantesca massa di scorie congelata nella bassa gravità dal freddo siderale. Innumerevoli bolle esplose, residui carboniosi primari, le cristallizzazioni tipiche del vuoto, rocce silicee … e bolle intatte, molte assolutamente vuote, alcune con ancora tracce di gas o di liquidi cristallizzati che ancora, dopo milioni di anni, non sono riusciti a sublimare completamente …
Ma la ricerca continua, sempre più in profondità con l’accuratezza la pedanteria, la possanza dell’immensa macchina scientifica che si è messa in moto; ed al quarto strato di bolle, ormai ad oltre cento metri sotto la superficie della pianura polverosa … inequivocabili segni di manufatti. Assolutamente alieni, sconosciuti, incomprensibili … ma manufatti, anche se probabilmente di mani non sia proprio il caso di parlare. Non sappiamo di fronte a cosa ci troviamo; sappiamo solo che non è un prodotto della natura.
Sono molti giorni che la macchina è esplorativa è alacremente in moto, ma di colpo sembra congelarsi. Da ora si procederà con ancor maggiore alacrità, ma con attenzione e prudenza moltiplicati … la scoperta c’è, ma non saranno accettate sbadataggini. Qui basta una distrazione e siamo al disastro!
2126 ore e 12 minuti dopo quella seconda volta di SEB il “Turbamento” tornò, e questa volta lo sentirono distintamente tutte le persone presenti sul sito di esplorazione. Per l’esattezza venti uomini e quattordici donne fra tecnici, operatori, scienziati e coordinatori. Nessun dubbio che fosse una vibrazione esterna, la sensazione comune che la strana forza emanasse di li, dalle sconosciute viscere di quel pozzo di schiuma. Fu sufficiente: l’indagine divenne Governativa; e coperta dal segreto militare.
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Ora, come sapete, il sito di ricerche siderali del Mare insularum è chiuso … Ma forse non lo sapete; forse non sapete nemmeno che esista, quel sito segreto. Segreto è dir poco, niente!... quello è ora un posto Off Limits come dicono i militari, ma di una categoria superiore, segretezza massima, quella contrassegnata da tre “O”, o da tre zeri, non so, ma che significa che è protetto con ogni più avanzata tecnologia e che se solo ti avvicini ti fanno fuori, senza salutare o chiederti scusa, coi cannoni e coi missili!
E tutte le notizie di questa storia del “Turbamento” sono state accuratamente cancellate!... Io so qualcosa perché conobbi SEB, poco prima che morisse, e negli ultimi tempi non ci stava più con la testa, perciò si lasciava scappare qualcosa con me, infrangendo la cortina del silenzio. Perché la storia continuò, nel segreto più assoluto per parecchio e SEB continuò a far parte del progetto, professionalmente tacendo sempre … fin quasi alla fine.
Sembra dunque … ma ricordatevi che è il racconto di uno scienziato moribondo fatto a me (che nemmeno sono un tecnico), e per di più attraverso un condizionamento al silenzio …
Sembra dunque che sepolta laggiù, nelle profondità di quell’ammasso di bolle silicee ci fosse della gente. Gente viva, proveniente (forse) da altri mondi e naufragata millenni o milioni di anni fa sulla Luna ed asserragliata in quella struttura per poter sopravvivere in una qualche forma di bunker costruito da loro con le risorse residue della loro astronave ormai inutilizzabile.
Prigionieri della Luna, per qualche motivo disperati di avere soccorso.
Lasciatemi precisare che queste sono conclusioni alle quali sono giunti i nostri scienziati con le loro intuizioni e gli indizi raccolti, non che si sia mai riusciti a comunicare con quelle creature, troppo diverse, troppo spiritualmente lontani da noi!... quei marziani lì non li ha mai visti nessuno!
E pare, sempre secondo i nostri studiosi, che quegli alieni si siano organizzati per resistere prigionieri in definitivamente, o almeno per tempi inconcepibilmente lunghi per noi, continuando solo, periodicamente, lanciando una richiesta di aiuto, verso il pianeta Terra dove prima o poi, evidentemente secondo i loro calcoli e speranza, sarebbe evoluta una razza capace di aiutarli. Ma quella razza non siamo noi. Infatti il messaggio lo avvertiamo come “Turbamento”. La razza capace e pronta ad aiutarli (tecnologicamente?... spiritualmente?... in qualche altro modo?... non sappiamo) comprenderà il messaggio come in chiaro e saprà come intervenire.
Ed infine, intuiscono sempre i nostri saggi, la via scelta dai extraterrestri è quella giusta, infatti già adesso alcune specie viventi, cominciano ad avvertire in qualche modo il messaggio che viene sparato giù sulla Terra ad ogni plenilunio, quando si può sfruttare al massimo l’energia proveniente dal sole per dare potenza al messaggio, anche se non ne comprendono il significato, e lo equivocano in vari modi.
Così i coralli dei mari caldi lanciano tutti assieme i solo semi, ed i calamari si accoppiano, le tartarughe risalgono le spiagge, i lupi ululano nei boschi guardando la Luna e certi uomini particolarmente sensibili si sentono attratti a trasformarsi dentro …
Notti di plenilunio … è quando anch’io fatico a dormire, e scrivo capolavori …Lucio Musto 2 febbraio 2013 ----------------------
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